Cos'è l'esame istologico?
- ufficio stampa

- 16 ott
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L’esame istologico, anche chiamato esame istopatologico, è un’analisi microscopica dei tessuti corporei, eseguita per individuare alterazioni che possano indicare la presenza di una malattia. Questo tipo di esame rappresenta uno strumento diagnostico fondamentale, ad esempio, nella conferma di tumori (sia benigni che maligni), ma anche per identificare infezioni, infiammazioni (come epatiti o nefriti) e varie patologie della pelle.

Il tessuto da analizzare viene prelevato tramite biopsia, una procedura che consiste nell’asportazione di una piccola porzione di tessuto sospetto. L’esame istologico può essere positivo (in caso di presenza di patologia) o negativo (in assenza di alterazioni rilevanti).
A differenza dell’esame citologico, che si concentra sull’analisi di singole cellule, l’istologia studia frammenti di tessuto per valutarne l’architettura e la struttura. Entrambi gli esami possono essere utilizzati in modo complementare per una diagnosi più accurata.
A cosa serve l’esame istologico e cosa mostra?
Ogni referto istologico è diverso e dipende dal tipo di lesione o tessuto analizzato. In ambito oncologico, ad esempio, l’esame fornisce informazioni dettagliate su:
Caratteristiche microscopiche del tessuto, evidenziate mediante colorazioni specifiche;
Tecniche molecolari e, in alcuni casi, indagini genetiche sulle cellule;
Descrizione macroscopica del campione (colore, dimensioni, peso);
Analisi al microscopio, confrontando le cellule patologiche con quelle sane;
Tipo di tumore, natura (benigna o maligna), grado di aggressività (proliferazione) e presenza di eventuali metastasi;
Dimensioni della massa tumorale e analisi dei margini chirurgici (se la massa è stata asportata);
Annotazioni aggiuntive del patologo.
Come si esegue una biopsia?
La biopsia è il primo passo per ottenere il campione da analizzare. A seconda della sede e del tipo di tessuto, possono essere utilizzate diverse tecniche:
Biopsia punch: usata sulla pelle per rimuovere nei o lesioni sospette. Si esegue in anestesia locale e richiede solo pochi minuti.
Agoaspirato: si utilizza un ago cavo per prelevare cellule o tessuto, spesso sotto guida ecografica o TAC. Comune nel prelievo da noduli mammari o midollo osseo.
Biopsia endoscopica: effettuata durante procedure come gastroscopie o colonscopie, per prelevare campioni da organi interni.
Biopsia escissionale: consiste nell’asportazione chirurgica di un’intera area sospetta. È indicata quando serve un campione più ampio e si esegue in sala operatoria.
Come prepararsi a una biopsia?
La preparazione varia in base al tipo di biopsia. Per le procedure in anestesia locale, generalmente non sono necessarie indicazioni particolari. In altri casi, può essere richiesto:
Il digiuno nelle ore precedenti (soprattutto per biopsie epatiche o polmonari);
La sospensione temporanea di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, su indicazione medica;
Informare il medico su eventuali allergie (a farmaci o materiali come il lattice).
Differenza tra esame istologico e citologico
Caratteristica | Esame Istologico | Esame Citologico |
Tipo di campione | Frammento di tessuto | Singole cellule o gruppi cellulari |
Obiettivo | Valutazione della struttura tissutale | Studio delle caratteristiche cellulari |
Tecnica | Biopsia | Agoaspirato, scraping, lavaggi |
Invasività | Più invasivo | Meno invasivo |
Utilizzo | Diagnosi definitiva | Screening o diagnosi preliminare |
Esempio comune | Tumori solidi | Pap-test, noduli tiroidei |
Come si svolge l’esame istologico: le fasi
Una volta prelevato, il campione viene inviato in laboratorio, dove viene sottoposto a una serie di passaggi:
Fissazione: per evitare il deterioramento del tessuto, solitamente in formalina.
Disidratazione: rimozione dell’acqua per facilitare la successiva inclusione.
Inclusione in paraffina: il campione viene immerso in paraffina che, una volta solidificata, permette di tagliare sezioni sottilissime.
Sezionamento: tramite microtomo, il tessuto viene affettato in sezioni microscopiche, anche inferiori a un micrometro di spessore.
Colorazione: essenziale per rendere visibili le cellule e le loro componenti. I coloranti vengono scelti in base al tipo di tessuto e alle sue proprietà chimiche.
Come si diagnostica un tumore?
La diagnosi di un tumore si basa su un approccio multidisciplinare, che comprende:
Anamnesi e visita clinica;
Esami del sangue, con ricerca di biomarcatori tumorali (ad es. CA 125 per tumori ovarici, CEA per colon, PSA per prostata, etc.);
Esami di imaging: radiografia, ecografia, TAC, PET, risonanza magnetica;
Biopsia e esame istologico, per la conferma definitiva.
Il Centro si avvale dei migliori laboratori in Lombardia per l'esecuzione di questi esami, come IRCCS Maugeri Pavia e Cerba







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